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20-05-22 |
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Le tradizioni legate al lavoro e al ciclo delle stagioni
Le Rogazioni |
Il significato del termine, derivato dal latino rogatio, ovvero invocazione, supplica, definisce chiaramente lo scopo di questo antico rito propiziatorio di origine pagana e successivamente cristianizzato come tanti. altri. La richiesta era ovviamente rivolta verso colui, o coloro, che si pensava avessero la possibilità di concedere condizioni meteorologiche favorevoli alle coltivazioni agricole da cui dipendeva la sopravvivenza della comunità. Si praticavano periodicamente in alcuni giorni dell'anno: in Primavera: il 25 Aprile (S. Marco) e nei tre giorni precedenti l'Ascensione, o eccezionalmente, in caso di periodi con condizioni climatiche particolarmente avverse, che evocavano lo spettro della carestia.
Il rito iniziava in chiesa, dove il sacerdote celebrava la S. Messa indossando paramenti violacei. Al termine si snodava la processione accompagnata da canti di antifone, salmi e litanie dei santi. Il corteo seguiva percorsi ben definiti, ad anello, con ritorno al punto di partenza, cioè alla chiesa, scandito da tappe fisse in luoghi segnati da una grande croce, una maestaina o una cappelletta votiva.
A Pieve San Lorenzo, come riferisce Roberta Martini, si
alternava su due percorsi.
"Si partiva dalla Pieve, ci si fermava alla croce, poi a Renzano fino alla
maestà, poi si andava a Signano nel campo di P. Rizzo, quindi a Novella, a
Bugliatico e infine si ritornava alla Pieve. Poi c'era il giro per il bosco che
dalla Pieve andava alla maestà di Bergiola, poi in Tosca e si ritornava indietro
dalla selva di Terrarossa."
Dalle informazioni raccolte da Sonia Spadoni, abbiamo notizia di un terzo percorso che comprendeva San Zeno a Bugliatico e il Bonosolo (dove è ancora presente la croce nella foto sotto al presente testo), da lì si risaliva, attraversando il castagneto, verso Bergiola.
Le processioni, che duravano ore, prevedevano anche una tappa nelle relative Cappelle (ove presenti) delle frazioni attraversate dal corteo, presso le quali veniva offerto un frugale ristoro ai partecipanti, come riferisce il Maestro Giovanni Martini nei suoi scritti: Una “rogazione” parrocchiale passava per Bergiola, dove veniva fatta la ”richiesta” e la distribuzione di una fetta di polenta e formaggio ai partecipanti, mentre la campanella suonava a festa. Per approfondire: Le cappelle di Pieve San Lorenzo
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