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Dati demografici
Il crocifisso ligneo
Il bombardamento
del 19 marzo 1944
Il maestro Martini
Bergiola |
MEMORIA
STORICA
Il 7 settembre 1920, alle
ore 7:50, un violento terremoto (magnitudo 6.3) colpì la
Garfagnana e la Lunigiana ed anche Pieve San Lorenzo ne subì le
pesanti conseguenze anche se, fortunatamente, le perdite umane
furono solo tre.
I danni alle abitazioni furono
invece ingenti: molte le case crollate, alcune delle quali
conservavano ancora aspetti architettonici risalenti al medioevo.
Niente di questo si è salvato durante la ricostruzione.
Anche la maestosa Pieve subì gravi
danni. L’interno della chiesa, fino al quel momento in stile
settecentesco con intonaci affrescati sulle pareti (alcuni ancora
ben visibili: nell’abside dietro il crocefisso e nella parete lato
valle ) e volte di copertura a crociera realizzate in tufo ed
intonacate, ospitava, sul fondo, addossato alla facciata principale,
l’organo a canne, anch’esso del ‘700. A suo tempo, per la posa
dell’organo, fu necessaria
l’eliminazione
di una catena, in ferro, di collegamento strutturale che impediva il
montaggio delle canne: fu questa la causa principale che generò
l’apertura di parte delle volte a crociera durante il sisma.
La scena apparsa agli occhi dei
primi arrivati alla chiesa dopo l’evento sismico fu sicuramente
sconsolante: sulla facciata principale, indebolita dalla rimozione
della catena di collegamento, si era aperta una breccia che fece
crollare parte delle volte in tufo ed il tetto stesso, realizzato in
legno di abete, poiché la coltura del castagno nelle nostre zone fu
impiantata solo intorno al 1400; l’organo settecentesco distrutto.
Danni rilevanti li subì anche il campanile, che perse un piano: la
struttura originaria è ancora ben visibile nel quadro, raffigurante
San Lorenzo, posto sulla parete della navata di sinistra. Passata la
paura e fatta la necessaria ricognizione, si rese subito necessario
dichiarare l’inagibilità dell’edificio. Occorreva subito trovare
fondi per il restauro e una sede provvisoria per le funzioni
religiose. Il parroco, don Redemisto PISTORI, chiese ed ottenne dal
presidente dell’Ente Asili Infantili della Lunigiana e Garfagnana,
l’uso della baracca in località Mulinello per le celebrazioni
liturgiche. Da allora, fino all’agosto 1927, la chiesa rimarrà
inagibile. Sulle colonne sono ancora ben visibili i segni lasciati
nel tempo dall’acqua che, colando lungo le stesse, lasciava tracce
calcaree.
(Gruppo di volontari
fotografato sul lato nord della chiesa puntellata)
TAPPE PRINCIPALI DEL RESTAURO
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INIZIO DEI LAVORI 1° MAGGIO
1927
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IMPRESA ESECUTRICE Ing. Carlo
TONELLI di Equi Terme (MS)
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SPESA PREVENTIVATA lire
91.000 registrata all’ufficio del Genio Civile di Lucca.
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CONCORSO DI SPESA:
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Lire 68.250 pari al 75% a
carico del Ministero Lavori Pubblici
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Lire 20.000 a carico del
Ministero Pubblica Istruzione
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Lire 2.50 a carico del
Ministero di Giustizia e affari del Culto
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A causa dell’aumento di spesa
il parroco richiede alla Soprintendenza un contributo, il quale
viene puntualmente respinto.
- IMPORTO
FINALE DEL RESTAURO Lire 101.038,74
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FINE LAVORI: AGOSTO 1927 – una
lapide in marmo, con il simbolo del fascio sfregiato dopo la
caduta, ne ricorda l’impresa.
Massimiliano Franceschini
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