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18-03-22

 

 

 

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MEMORIA STORICA

Il 7 settembre 1920, alle ore 7:50, un violento terremoto (magnitudo 6.3) colpì la Garfagnana e la Lunigiana ed anche Pieve San Lorenzo ne subì le pesanti conseguenze anche se, fortunatamente,  le perdite umane  furono solo tre.

I danni alle abitazioni furono invece ingenti: molte le case crollate, alcune delle quali conservavano ancora aspetti architettonici risalenti al medioevo. Niente di questo si è salvato durante la ricostruzione.

Anche la maestosa Pieve subì gravi danni. L’interno della chiesa, fino al quel momento in stile settecentesco con intonaci affrescati sulle pareti (alcuni ancora ben visibili: nell’abside dietro il crocefisso e nella parete lato valle ) e volte di copertura a crociera realizzate in tufo ed intonacate, ospitava, sul fondo, addossato alla facciata principale, l’organo a canne, anch’esso del ‘700. A suo tempo, per la posa dell’organo, fu necessaria l’eliminazione di una catena, in ferro, di collegamento strutturale che impediva il montaggio delle canne: fu questa la causa principale che generò l’apertura di parte delle volte a crociera durante il sisma.

La scena apparsa agli occhi dei primi arrivati alla chiesa dopo l’evento sismico fu sicuramente sconsolante: sulla facciata principale, indebolita dalla rimozione della catena di collegamento, si era aperta una breccia che fece crollare parte delle volte in tufo ed il tetto stesso, realizzato in legno di abete, poiché la coltura del castagno nelle nostre zone fu impiantata solo intorno al 1400; l’organo settecentesco distrutto. Danni rilevanti li subì anche il campanile, che perse un piano: la struttura originaria è ancora ben visibile nel quadro, raffigurante San Lorenzo, posto sulla parete della navata di sinistra. Passata la paura e fatta la necessaria ricognizione, si rese subito necessario dichiarare l’inagibilità dell’edificio. Occorreva subito trovare fondi per il restauro e una sede provvisoria per le funzioni religiose. Il parroco, don Redemisto PISTORI, chiese ed ottenne dal presidente dell’Ente Asili Infantili della Lunigiana e Garfagnana, l’uso della baracca in località Mulinello per le celebrazioni liturgiche. Da allora, fino all’agosto 1927, la chiesa rimarrà inagibile. Sulle colonne sono ancora ben visibili i segni lasciati nel tempo dall’acqua che, colando lungo le stesse, lasciava tracce calcaree.

 (Gruppo di volontari fotografato sul lato nord della chiesa puntellata)

TAPPE PRINCIPALI DEL RESTAURO

 

  1. INIZIO DEI LAVORI 1° MAGGIO 1927
  2. IMPRESA ESECUTRICE Ing. Carlo TONELLI di Equi Terme (MS)
  3. SPESA PREVENTIVATA lire 91.000 registrata all’ufficio del Genio Civile di Lucca.
  4. CONCORSO DI SPESA:

-         Lire 68.250 pari al 75% a carico del Ministero Lavori Pubblici

-         Lire 20.000 a carico del Ministero Pubblica Istruzione

-         Lire 2.50 a carico del Ministero di Giustizia e affari del Culto

  1. A causa dell’aumento di spesa il parroco richiede alla Soprintendenza un contributo, il quale viene puntualmente respinto.
  2. IMPORTO FINALE DEL RESTAURO Lire 101.038,74
  3. FINE LAVORI: AGOSTO 1927 – una lapide in marmo, con il simbolo del fascio sfregiato dopo la caduta, ne ricorda l’impresa.

 

Massimiliano Franceschini

 

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Ultimo aggiornamento: 03-08-11