BERGIOLA
Maria Bocchi, 1932 Pieve San Lorenzo
Il mio nonno raccontava: una volta portavano via i porcelli e dicevano che erano stati gli streghi, li portavano a Bergiola, in quel castagno, sotto a quel viottolo, ce n’è ancora un pezzo […] una volta era grosso e dalla parte di sopra, mi diceva che c’era un ramo che pendeva e li attaccavano lì e li mangiavano, e erano gli streghi.
Anna Pia Tramontana, 1924 Pieve San Lorenzo
Bergiola è il posto dei serpenti...facevano di quegli urli, anche un certo fischio dicevano... C’era una chiesina allora già rotta, si mettevano lì, c’erano quelle mura vecchie, quella stradetta venendo su dalla via di S. Antonio, dopo se c’è più non lo so, c’era una stradetta un po’ chiusa, si andava su e si entrava proprio dentro, sentivano, di quei fischi, fiiii… fiiiii…, dicevano che si chiamano tra loro, così dicevano a quei tempi.
A Bergiola c’è di quegli arnesi
…in primavera, maggio, giugno è il mese buono (per vederli).
…li vedono quando passano nella strada si ammucchiavano è la verità
…ci sono e ci saranno sempre
…dicevano che aveva anche la cresta
… non sarà uno solo...
Anna Tramontana, 1927 Pieve San Lorenzo
In un castagno lì vicino a Bergiola sentivano dei versi e dicevano che c’erano gli streghi.
Poi Bergiola dicevano che c’erano gli streghi che stavano lassù dentro a una ciocca di castagno. Anche lì. Però non so che scherzi potevano fare, ma da bambina temevo un po’ di questa cosa dicevano non andare di lì perché ci sono gli streghi.
A Bergiola c’era un serpente grosso che avevano tutti paura dicevano il Devasto, questo qui stava solo a Bergiola non era lungo un affare tozzo tanto è vero che l’ha visto anche la zia Edda. Era a cavallo lì, per andare su a Bergiola, a cavallo al miccio ai Pianelli e gli ha fatto un salto perché la strada faceva un po’ di conca e una cunetta, e lui era lì dentro e quest’asino si è puntato, è saltato indietro e lei è cascata dal miccio... Si è presa paura e non so se è ritornata indietro.
Martini Giovanni, 1912 Pieve San Lorenzo
I SERPENTI DI BERGIOLA: REALTA’ E LEGGENDA
Bergiola sorge su un cocuzzolo di pietra arenaria poggiante su un grande basamento di argilla e di scisti policromi, noti anche con il nominativo di pozzolana, come risulta dalla carta geologica dello Taccagna.
Dai fianchi del cocuzzolo sgorgano numerose piccole sorgenti che danno acqua anche nei mesi di siccità. Località: Villa Costone, Parola, Pozzo, Arena, Piaggia, Pianella, Pradiscioli, Croce, Pianelli, Nicchi Putola (nihil, putet = non bere, puzza)
Questa seconda acqua presenta un colore nerastro, è grassosa come se il suo percorso sotterraneo attraversasse strati di materiali organici in putrefazione. Anche le mucche che pascolavano nel luogo non la bevevano, cercando altra sorgente.
Le sorgenti ed il sottobosco, possono aver favorito l’insediamento dei rettili, fornendo loro la possibilità di sopravvivenza a danno dei numerosi roditori, i topi, delle raganelle, dei rospi, dei lombrichi e di tanti altri animaletti da catturare.
Un fatto assai strano fu tante volte ricordato da Ottolini Domenico da Antognano. L’Ottolini riferiva che, nel mese di settembre, mentre disboscava tagliando gli sterpi sotto ai castagni, per raccogliere , a ottobre, le castagne, si imbattè in un curioso animale, simile ad un ramarro. Un rettile molto lungo con zampe.
Il gruppo dei disboscatori si spaventò: non avevano mai visto un simile animale!
Il rettile si infilò nel sottobosco e, camminando, muoveva la cima degli arbusti.
Parlarono dell’animale con un villeggiante a Pugliano, il quale asserì che si trattava di un serpente migratore, già avvistato anche in Tea e fu chiamato "Devasto".
La leggenda dello "Spersordo" si riferisce al maschio della vipera, che chiamano anche "aspide": aspis sordidus (aspide sordido, puzzolente, sporco).
L’aspide puzzolente, se è molestato, per difendersi trasuda un liquido maleodorante.
Effettivamente la vipera e le bisce popolano tutti i fianchi del cocuzzolo sul quale sorgeva l’abitato di Bergiola.
A chi si avventura in quei paraggi è consigliabile muoversi con prudenza, indossare indumenti che coprono le gambe ed essere armati di un bastone lungo e robusto.
Torre Salvatore, Pieve San Lorenzo
C’erano anche a Bergiola. Portavano gli agnelli, li ammazzavano e li mangiavano. C’era un castagno bucato, una volta era sparito un agnello e dopo aver rubato mangiavano e bevevano.