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BERGIOLA |
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La storia
Bergiola si trovava a metri 500 s.l.m. su una via che doveva essere battuta fin dall’antichità.
E certamente fu così, nell’età del bronzo e del ferro, con il sovrastante valico ove oggi sorge il santuario della Madonna del Soccorso.
Il castello di Bergiola, come fortificazione medievale abitata, è menzionato fin nello Statuto di Lucca del 1308, quando compare fra gli enti che debbono portare un cero alla festa di Santa Croce a Lucca.
Fa parte, in quel periodo delle cosiddette" Terre di Oltre Giogo", quelle terre poste, rispetto a Lucca, oltre il valico di Tea, oggi del Passo dei Carpinelli, che avevano come loro centro Casoli, l’attuale Casola.
Precedentemente, dovette appartenere ai marchesi Malaspina della Verrucosa di Fivizzano, come tutte le terre che erano nel versante lunigianese all’interno del piviere di Pieve San Lorenzo.
Nel 1373, dopo un periodo nuovamente malaspiniano, ritornò sotto il dominio di Lucca e vi rimase sempre da allora, anche quando Casoli, nella seconda metà del ‘400, passò sotto il dominio di Firenze.
Da quel tempo il centro delle Terre di Oltre Giogo divenne Minucciano, al cui comune Bergiola appartiene tuttora.
Il borgo
Si tratta di un insediamento con castello, chiesa castrense e tipico abitato a borgo arroccato o murato, diffusissimo in Lunigiana e in Garfagnana.
La storia di Bergiola fu interrotta dal terremoto del 7 settembre 1920, che devastò le costruzioni e costrinse le ultime cinque famiglie: Brusadelli, Frediani, Tolomei, Puccini e Mariotti ad abbandonarla.
Di Bergiola oggi restano: tratti delle mura castellane, alcuni muri delle abitazioni, due volte, un pozzo e, unica struttura coperta e oggetto di un primo tentativo di recupero, una chiesina settecentesca, ormai completamente spoglia, l’ultimo centinaio di metri di una suggestiva via pavimentata protetta da due muriccioli e due muri di sostegno di una volta, presumibilmente appartenente alla porta principale.